Gli impianti di spegnimento ad aerosol per l’estinzione degli incendi, utilizzano una sospensione fine di particelle aventi la consistenza di una sottilissima polvere che in genere è formata da nitrato di potassio. È composto da particelle finemente suddivise e sostanze gassose mediante processo di combustione di un composto solido. Il suo utilizzo come agente estinguente avviene soprattutto nell’impiantistica fissa, ma esistono sue applicazione anche negli inibitori di fiamma manuali.
Il compound aerosol è contenuto all’interno di dispositivi non pressurizzati che una volta attivati, attraverso un processo di combustione, lo generano. Tali dispositivi sono chiamati generatori. I generatori ad aerosol, a differenza dei sistemi antincendio tradizionali, non necessitano né di bombole né di ugelli. La loro attivazione avviene attraverso cavo elettrico o dispositivo termico. La capacità estinguente è calcolata sul volume da proteggere, poiché lo spegnimento avviene attraverso saturazione dell’ambiente. L’agente aerosol ha preso piede sul mercato quando l’utilizzo degli halon è diventato illegale, fino a quel momento veniva utilizzato quasi esclusivamente nel comparto aerospaziale russo. L’aerosol non è tossico ed è ecocompatibile.
Sono validi per il controllo di incendi sia di classe A sia di classe B in spazi confinati e di piccole dimensioni. Una limitazione evidente al loro utilizzo viene attualmente dalla mancanza di una normativa tecnica riconosciuta ed alle incertezza che esistono relativamente alla tossicità potenziale dei prodotti aerosol e alle concentrazioni utilizzate per l’estinzione. Le normative in fase di studio limitano al momento l’uso esclusivamente ad aree non occupate.
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Il DICH-IMP dovrà essere firmato dall’Installatore dell’impianto il quale dichiara che:
L’impianto è stato realizzato conformemente al progetto firmato da un Tecnico Abilitato. Il progetto dovrà essere tenuto a disposizione del titolare dell’Attività.
La realizzazione dell’impianto risulta conforme alla regola dell’arte (normativa vigente di riferimento)
L’installazione è stata fatta solo con componenti costruiti a regola d’arte ed adatti allo specifico luogo di installazione. (su questo punto è indispensabile rimandarvi in un interessante ed approfondito articolo data l’enorme confusione che ancora oggi vige sull’argomento)
Per l’impianto è stata verificata la corretta funzionalità, avendo eseguito le verifiche richieste dalle norme tecniche applicabili e dalle disposizioni legislative (per i sistemi di controllo del fumo vige in Italia la norma UNI 9494-3:2017)
È di fondamentale importanza ricordare che al Dich-Imp vanno allegati il progetto di impianto, la relazione tipologica dei componenti utilizzati ed il manuale di uso e manutenzione dell’intero sistema. Vedremo nel corso dell’articolo uno ad uno come sono realizzati tali documenti.
È quindi chiaro che l’installatore si assumerà la responsabilità di quanto certificato, in quanto firmatario del modello. Si specifica comunque che l’installatore dell’Impianto può corrispondere a persona fisica o giuridica. Pesante responsabilità che dovrebbe indurre l’installatore non solo a prestare molta attenzione al suo lavorato, ma anche a effettuare tutte le corrette valutazioni sui componenti e sulle procedure di corretta posa in opera nonché al rispetto del progetto.