L’incendio del Cinema Statuto di TORINO avvenne esattamente 40 anni fa, la sera del 13 febbraio 1983 e provocò la morte di 64 persone.
Durante la proiezione si verificò un’improvvisa fiammata causata da un cortocircuito, che incendiò una tenda adibita a separare il corridoio di accesso di destra dalla platea. Il panneggio cadde al suolo e trasmise il fuoco alle poltrone delle ultime file, col risultato di ostruire quasi completamente le uscite che si trovavano dietro. Qualcuno riuscì comunque a fendere le fiamme e a fuggire, ma vari altri spettatori, terrorizzati, si lanciarono in massa verso le sei uscite di sicurezza laterali, le quali però erano state tutte chiuse, tranne una.
A questo punto, secondo la ricostruzione dei fatti, ebbe luogo una serie di errori che risulteranno determinanti nel provocare la strage: le fiamme sciolsero i cavi elettrici, facendo mancare l’illuminazione principale, ma non furono accese le luci di sicurezza tramite l’interruttore ausiliario ubicato dietro la cassa; al contempo la proiezione non fu interrotta, nel tentativo di contenere il panico. Le conseguenze furono catastrofiche: la galleria per diversi minuti non percepì il pericolo, se non quando fu anch’essa invasa dal fumo.
La tragedia torinese diede definitivamente il via a una revisione completa della normativa italiana in materia di sicurezza contro gli incendi nei locali pubblici e alla chiusura, temporanea o definitiva, di vari esercizi sia a Torino che nel resto del Paese.
Come ben sappiamo i cinema e/o teatri sono inquadrati come attività n°65 del DPR 151 e pertanto ricadono nell’obbligatorietà di possedere il Certificato di Prevenzione Incendi.