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Stazioni di Pompaggio

Le alimentazioni idriche antincendio a servizio degli impianti di spegnimento ad acqua possono essere realizzate mediante reti idriche pubbliche o da gruppi di alimentazione privati. Le alimentazioni antincendio servite da reti pubbliche sono affidabili e garantiscono continuità di erogazione acqua, ma solitamente hanno prestazioni in termini di portata e pressione molto limitate. Le alimentazioni idriche antincendio private sono progettate a misura dell’impianto di spegnimento a cui devono asserire. Le alimentazioni idriche antincendio private possono essere:
  • Serbatoi idrici elevati
  • Serbatoi idrici a pressione
  • Vasche idriche con sistemi di pompaggio

Serbatoi idrici elevati

I serbatoi idrici elevati o a gravità, sono ormai sempre meno frequenti per l’alto costo di realizzazione, comunque ne rimane indubbia l’affidabilità in quanto non richiedono nessuna spinta per l’acqua.

Serbatoi idrici a pressione

I serbatoi idrici a pressione utilizzano per il loro funzionamento il principio dell’autoclave dove un cuscino d’aria fornisce la spinta necessaria per garantire la fuoriuscita di acqua dal serbatoio. Questo sistema potrebbe essere valido per alimentazioni di impianti di piccole o medie dimensioni e per la protezione di rischi lievi.

Vasche idriche con sistemi di pompaggio

Il sistema di alimentazione idrica più comune è l’impianto costituito da un serbatoio di accumulo (riserva) ed un gruppo di pompaggio ad avviamento automatico. Il sistema di alimentazione idrica con vasche di accumulo e stazione pompe si presenta di grande funzionalità e affidabilità e si può suddividere in:

  • Riserva idrica in vasche di accumulo interrate.
  • Riserva idrica in vasche o serbatoi di accumulo fuori terra.
  • La prima tipologia è dettata spesso da motivi di spazio , questa vasca è realizzata in calcestruzzo armato e gettato in opera. La copertura sebbene non prevista dalla normativa è consigliata per ridurre i problemi di manutenzione relativi alla pulizia.

La seconda tipologia prevede diverse soluzioni, la più frequente è l’utilizzo di serbatoi metallici zincati con forma cilindrica.

Serbatoi idrici a pressione

I gruppi di pompaggio devono essere installati in locali aventi una resistenza al fuoco non minore di 60 min., utilizzati unicamente per la protezione antincendio deve essere uno dei seguenti:

  • Un edificio separato.
  • Un edifico adiacente ad un edificio protetto da sprinkler con accesso diretto all’esterno.
  • Un locale entro un edificio protetto da sprinkler con accesso diretto all’esterno.

I locali per i gruppi di pompaggio devono essere protetti tramite impianto sprinkler. Dove la stazione di pompaggio è separata, potrebbe essere impraticabile fornire la protezione sprinkler dai gruppi stazione di controllo presenti nei fabbricati. La protezione sprinkler può essere fornita dal più vicino punto accessibile sul lato a valle della valvola di non ritorno posta sulla mandata della pompa mediante una valvola di intercettazione sussidiaria bloccata in posizione aperta, abbinato ad un flussostato conforme alla EN 12259-5, per fornire un’indicazione visiva ed acustica del funzionamento degli sprinkler. Il dispositivo di allarme deve essere installato o sulle stazioni di controllo oppure in luogo presidiato.

Il locale deve essere mantenuto alle seguenti temperature minime o maggiori:

  • 4°C per le pompe azionate da motore elettrico
  • 10°C per le pompe azionate da motore diesel

I locali pompe per pompe azionate da motore diesel devono essere dotati di un’adeguata ventilazione in conformità con le raccomandazioni del fornitore.

CERT Imp

Il CERT. IMP, è un documento che sempre più spesso viene richiesto dal Comando dei Vigili del Fuoco, con l’obiettivo di “sanare” impianti per i quali non si dispongono di informazioni sufficienti. Una responsabilità a carico del progettista, che però con le dovute prove ed indagini consente di riavviare l’attività senza problemi.

Dich Imp

Il DICH-IMP dovrà essere firmato dall’Installatore dell’impianto il quale dichiara che:
L’impianto è stato realizzato conformemente al progetto firmato da un Tecnico Abilitato. Il progetto dovrà essere tenuto a disposizione del titolare dell’Attività.

La realizzazione dell’impianto risulta conforme alla regola dell’arte (normativa vigente di riferimento)
L’installazione è stata fatta solo con componenti costruiti a regola d’arte ed adatti allo specifico luogo di installazione. (su questo punto è indispensabile rimandarvi in un interessante ed approfondito articolo data l’enorme confusione che ancora oggi vige sull’argomento)
Per l’impianto è stata verificata la corretta funzionalità, avendo eseguito le verifiche richieste dalle norme tecniche applicabili e dalle disposizioni legislative (per i sistemi di controllo del fumo vige in Italia la norma UNI 9494-3:2017)
È di fondamentale importanza ricordare che al Dich-Imp vanno allegati il progetto di impianto, la relazione tipologica dei componenti utilizzati ed il manuale di uso e manutenzione dell’intero sistema. Vedremo nel corso dell’articolo uno ad uno come sono realizzati tali documenti.

È quindi chiaro che l’installatore si assumerà la responsabilità di quanto certificato, in quanto firmatario del modello. Si specifica comunque che l’installatore dell’Impianto può corrispondere a persona fisica o giuridica. Pesante responsabilità che dovrebbe indurre l’installatore non solo a prestare molta attenzione al suo lavorato, ma anche a effettuare tutte le corrette valutazioni sui componenti e sulle procedure di corretta posa in opera nonché al rispetto del progetto.