XFS XFire

Certifica REI 120 il locale centrale termica del condominio

L’esplosione di una caldaia, è tra gli incidenti più frequenti e più gravi che possono accadere in un condominio e l’AMMINISTRATORE ne è responsabile.  

Qual è la normativa di riferimento?

L’art. 6 del DPR 151/2011 definisce i compiti dei responsabili:

  • mantenere in stato di efficienza i sistemi, i dispositivi, le attrezzature e le altre misure di sicurezza antincendio adottate.
  • effettuare verifiche di controllo ed interventi di manutenzione.
  • assicurare una adeguata informazione sui rischi di incendio connessi con la specifica attività, sulle misure di prevenzione e protezione adottate, sulle precauzioni da osservare per evitare l’insorgere di un incendio e sulle procedure da attuare in caso di incendio.
  • annotare in un apposito registro i controlli, le verifiche, gli interventi di manutenzione.

Quali sono le sanzioni?

E’ l’articolo 20 del Dlgs n. 139/2006 che individua le sanzioni amministrative (fino a 2.582 euro) e penali (reclusione fino a tre anni) per i responsabili inadempienti oltre alla sospensione dell’attività.

Quali procedimenti adottare in base alle dimensioni della caldaia?

Per essere in regola con la normativa sulla prevenzione incendi, la discriminante è la potenzialità della caldaia all’interno della centrale:

  • Caldaie inferiori ai 35 kW: non bisogna seguire alcuna norma antincendio.
  • Caldaie tra i 35 e i 115 kW: bisogna rispettare le prescrizioni antincendio presenti nella norma DM 12 Aprile 1996 ma l’attività non è soggetta al controllo dei Vigili del Fuoco.
  • Caldaie tra i 116 kW e i 350 kW: in questo caso si ricade nella categoria A (attività a rischio basso) che prevede la presentazione della SCIA Antincendio al competente Comando dei Vigili del Fuoco.
  • Caldaie tra i 351 kW e 700 kW: in questo caso si ricade nella categoria B (attività a rischio medio) che prevede la presentazione della SCIA Antincendio e di un progetto al Comando dei Vigili del Fuoco.
  • Caldaie oltre i 700 kW: in questo caso si ricade nella categoria C (attività a rischio alto) che prevede la presentazione della SCIA Antincendio, un progetto al Comando dei Vigili del Fuoco e infine lo svolgimento di un sopralluogo da parte dei Vigili del Fuoco prima del rilascio del Certificato di Prevenzione incendi (CPI).

ESISTE UNA SOLUZIONE SEMPLICE E A COSTI CONTENUTI?

Sì! esiste la possibilità di utilizzare una vernice intumescente che si presenta come una normale vernice, non altera l’aspetto estetico dei muri, è semplice da applicare attraverso lo speciale  Airless Sprayer  XFIRE ed è inodore dopo l’essicazione.

Le vernici intumescenti garantiscono la protezione passiva dal fuoco attraverso COMPARTIMENTAZIONE: vernici che, ad elevata temperatura, formano uno strato microcellulare altamente coibente in grado di rallentare l’aumento della temperatura del supporto (comportamento intumescente).

Le vernici intumescenti consentono un’efficace barriera al fuoco fino alla classe di resistenza R120.

CERT Imp

Il CERT. IMP, è un documento che sempre più spesso viene richiesto dal Comando dei Vigili del Fuoco, con l’obiettivo di “sanare” impianti per i quali non si dispongono di informazioni sufficienti. Una responsabilità a carico del progettista, che però con le dovute prove ed indagini consente di riavviare l’attività senza problemi.

Dich Imp

Il DICH-IMP dovrà essere firmato dall’Installatore dell’impianto il quale dichiara che:
L’impianto è stato realizzato conformemente al progetto firmato da un Tecnico Abilitato. Il progetto dovrà essere tenuto a disposizione del titolare dell’Attività.

La realizzazione dell’impianto risulta conforme alla regola dell’arte (normativa vigente di riferimento)
L’installazione è stata fatta solo con componenti costruiti a regola d’arte ed adatti allo specifico luogo di installazione. (su questo punto è indispensabile rimandarvi in un interessante ed approfondito articolo data l’enorme confusione che ancora oggi vige sull’argomento)
Per l’impianto è stata verificata la corretta funzionalità, avendo eseguito le verifiche richieste dalle norme tecniche applicabili e dalle disposizioni legislative (per i sistemi di controllo del fumo vige in Italia la norma UNI 9494-3:2017)
È di fondamentale importanza ricordare che al Dich-Imp vanno allegati il progetto di impianto, la relazione tipologica dei componenti utilizzati ed il manuale di uso e manutenzione dell’intero sistema. Vedremo nel corso dell’articolo uno ad uno come sono realizzati tali documenti.

È quindi chiaro che l’installatore si assumerà la responsabilità di quanto certificato, in quanto firmatario del modello. Si specifica comunque che l’installatore dell’Impianto può corrispondere a persona fisica o giuridica. Pesante responsabilità che dovrebbe indurre l’installatore non solo a prestare molta attenzione al suo lavorato, ma anche a effettuare tutte le corrette valutazioni sui componenti e sulle procedure di corretta posa in opera nonché al rispetto del progetto.